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Territorio

Cavallino-Treporti

Una striscia di terra sospesa tra mare e laguna, un parco naturale di straordinaria bellezza, un ambiente unico, da visitare e godere in totale libertà. Questo è Cavallino-Treporti, 15 chilometri di litorale ad un passo da Venezia, dove spiaggia, pineta, orti, canali, percorsi di terra e d’acqua ne fanno una meta ideale per molte escursioni. Dalle sponde del fiume Sile, lungo la rete di canali interni, negli ampi specchi acquei e nelle pescose valli lagunari, si può ammirare un’ampia varietà di flora e fauna. Una visita a questo territorio può significare anche un percorso nella storia. L’incantevole borgo di Lio Piccolo, abitato già intorno all’anno Mille, che ospita periodicamente i fenicotteri rosa; le porte del Cavallino – con la bella costruzione dell’antico casello daziale delle conche, oggi graziosa locanda – che collegano il fiume Sile alla laguna, per secoli passaggio obbligatorio dei traffici acquei da e per Venezia; l’antica chiesa del Cavallino (XVIII secolo); Treporti con il suo centro storico e i caratteristici campanili; il Forte Vecchio, esempio singolare di fortificazione austriaca della metà dell’Ottocento.

Caorle e i casoni

La laguna di Caorle, tanto amata da Ernest Hemingway, è un’area naturalistica protetta tutta da scoprire per la sua flora particolare (come la salicornia veneta, il limonio del caspio e il lino delle fate piumoso, piante particolari tutte da ammirare), per i moltissimi uccelli migratori e stanziali censiti (oltre 280 specie tra cui l’anatra, il tarabusino, l’airone rosso, la folaga, il tuffetto e il germano reale) e per la varietà di pesci che vi si riproducono. In passato era qui che vivevano i pescatori con le loro famiglie, nelle tipiche abitazioni in legno e canna palustre dette casoni, visibili ancora oggi, ad esempio, lungo l’itinerario ciclabile che parte all’altezza dello stadio comunale (Piazzale Olimpia), prosegue per Strada Palangon fino alla cosiddetta “Isola dei pescatori” e da qui, su una strada ciclopedonale che costeggia la laguna, giunge a Falconera: un percorso assolutamente da non perdere! La laguna è navigabile e durante l’estate è possibile esplorarla a bordo di imbarcazioni turistiche facendo un suggestivo percorso fra canali e terre emerse.

Sito archeologico “Antiche Mura”

Un’escursione a poche pedalate dalla spiaggia ed a qualche passo dal centro storico è quella che ci porta alle “Antiche Mura”. Con questo nome si indica il sito archeologico di Jesolo. Il sito comprende i resti dell’antica Cattedrale di Santa Maria che, secondo gli storici, doveva essere la seconda più grande della zona dopo la Basilica di San Marco di Venezia, di cui vediamo la base quadrata del campanile, il pavimento con un mosaico a motivi floreali, l’angolo di una parete e i resti di una cripta. Secondo gli studi, l’edificio dovrebbe essere stato costruito su una chiesa preesistente del secolo VI, ma è probabile che ancora prima in loco ci fosse un sacello paleocristiano. Sempre nell’area delle Antiche Mura, ancora in fase di studio e recupero, si trovano i resti della chiesetta di San Mauro. In quest’area è stato scoperto il primo “albergo” di Jesolo risalente al IV-V secolo d.C. La sorprendente scoperta è frutto degli scavi effettuati dagli archeologi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Probabilmente si tratta di un posto di stazionamento, forse anche per funzionari imperiali, che si trovava lungo una rotta commerciale endo-lagunare. Caratterizzato da una serie di ambienti tutti uguali, affiancati l’uno all’altro, e suddivisi in stanze che dovevano accogliere giacigli e cucine, l’edificio serviva appunto per l’ospitalità, una vera e propria struttura alberghiera. A questa si affiancavano poi edifici con officine per le attività artigianali e probabilmente anche una piccola cappella per le funzioni religiose.

In bici dalle porte del Cavallino a Caorle

Partendo dalle chiuse del Cavallino si prosegue in via Cristo Re, risalendo le sinuose anse del Sile dense di canneti e popolate di folaghe e cigni reali, fino a raggiungere la chiesa di S. Giovanni Battista, la più antica del Basso Piave, attorno alla quale si sviluppa il centro storico di Jesolo Paese. Da Piazza Primo Maggio si raggiunge via Battisti e al primo semaforo si svolta in via Roma Sinistra proseguendo per circa 3 chilometri fino a via Posteselle. Ci si immerge così nella campagna, fino a via Colombo lungo il canale Cavetta. Proseguendo si arriva a Cortellazzo, centro dove sfocia il fiume Piave con le tipiche reti a bilancia che creano una scenografia unica e suggestiva. Dal porticciolo si prende via Massaua, si supera il ponte di barche e si prosegue fino a Torre di Fine. Se si vuol fare una deviazione si può raggiungere Eraclea Mare e visitare la Laguna del Mort, un’oasi naturalistica divenuta habitat naturale di centinaia di uccelli. Tornando nella località di Torre di Fine, è possibile vedere una monumentale idrovora, testimone della grande opera di bonifica. Superato il ponte antistante, in Via Vallesina, in seguito Via Fagiana, il panorama diventa davvero affascinante: vaste coltivazioni di mais, soia, frumento, riso, frutta e vigneti. Costeggiando il canale Largon, tratto della storica Litoranea Veneta che collegava per acque interne Venezia a Trieste, si arriva così alla piccola località di Brian con le storiche “porte”, che impediscono la risalita delle acque salate di marea nelle canalizzazioni della bonifica, destinate all’irrigazione della campagna. Proseguendo a destra, si supera un ponticello che ci immette su una stradina asfaltata fino alla statale in direzione Caorle.

Giro in gondola sul Canal Grande

Il Canal Grande è una grande “S” rovesciata che attraversa tutta la città e divide i sestieri, tre da una parte – Santa Croce, San Polo e Dorsoduro – e tre dall’altra – Cannaregio, San Marco e Castello -. Lungo quasi 4 chilometri, il canale è attraversato da quattro ponti: il Ponte di Calatrava, il Ponte degli Scalzi, il Ponte di Rialto e il Ponte dell’Accademia. Un tempo principale via commerciale che metteva in comunicazione il bacino di San Marco e la Laguna con il centro mercantile di Rialto, diviene dal XVI secolo il luogo in cui la nobiltà veneziana colloca le sue fastose dimore, sontuosi palazzi gotici, rinascimentali e barocchi di immensa bellezza. Percorrendo il Canal Grande in gondola o vaporetto, da Piazzale Roma verso San Marco si incontrano innumerevoli palazzi e residenze: Il Fondaco dei Turchi, magazzino in stile veneto-bizantino tra i più antichi della città; Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò, la casa da gioco più antica del mondo; Ca’ Pesaro del XVII secolo, sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna; Ca’ d’Oro, esempio di gotico fiorito; Ca’ Foscari, paradigma dell’architettura veneziana del Quattrocento, oggi sede dell’Università; Ca’ Rezzonico, autentico esempio di Settecento veneziano, la cui sala da ballo è considerata l’ambiente privato più prestigioso di Venezia per i suoi affreschi; Palazzo Grassi con la sua facciata in pietra d’Istria ed infine la Basilica di San Marco, fulcro della vita religiosa e pubblica, luogo ove venivano consacrati i dogi.

Turismo enogastronomico

La Venezia Orientale propone un’offerta enogastronomica ricca di sapori, che annovera anche diverse produzioni DOCG, DOC e DOP. I suoi itinerari del gusto, alla scoperta di tradizioni e specialità locali, fanno di questo territorio il luogo ideale per gli estimatori del buon vino e dei piaceri della tavola. Il nostro territorio rientra nell’area di  produzione dei vini DOP Lison Pramaggiore, DOC Piave, DOC Venezia e DOC Prosecco, quest’ultimi sono sicuramente i più esportati in tutto il mondo. Tra i prodotti agroalimentari più noti della nostra terra ricordiamo il montasio DOC, un gustoso formaggio a pasta cotta semidura ottenuto con latte bovino; gli asparagi bianchi di Bibione, dal sapore e profumo intensi grazie al terreno sabbioso e intriso di salsedine in cui crescono; i carciofi violetti di Sant’Erasmo, i cui germogli – le castraure – hanno una consistenza tenera e carnosa; le schie della Laguna, dei piccoli gamberetti che vivono nei fondali sabbiosi; i moscardini di Caorle, dei molluschi simili al polpo con otto tentacoli, le moeche e le mazanete, dei granchi marini unici in tutto il mondo e ancora le giuggiole e il pomodoro del Cavallino, le anguille del fiume Livenza, il miele di barena e molti altri prodotti tipici della nostra provincia.